Non solo Livelli essenziali di assistenza per misurare l’universalità e l’equità del Servizio sanitario nazionale, ma i risultati raggiunti in una serie di indicatori selezionati di performance regionali, considerando per la prima volta, accanto ai parametri sanitari e sociali, anche la soddisfazione dei cittadini nelle diverse regioni italiane.
Il Crea Sanità – Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità – dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ha presentato la XIII edizione dello studio sulle Performance Regionali, che analizza le opportunità di tutela della salute offerte ai cittadini nelle diverse regioni italiane. Lo studio, condotto con il contributo di un Panel di 107 stakeholder del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ha introdotto importanti novità e ha evidenziato risultati significativi.
I risultati dello studio mostrano un quadro complesso, caratterizzato da un aumento delle aspettative e da una correlazione positiva tra la Performance dei servizi sanitari ed il livello di soddisfazione dei cittadini.
I livelli di Performance regionali risultano ancora significativamente distanti dal target ottimale: negli anni il Panel degli stakeholder, ed in particolare i cittadini, aumentano le loro aspettative, ovvero “spostano verso l’alto l’asticella” della Performance ottimale, ma nessuna Regione sembra riuscire ad avvicinarsi a quel livello.
Il Veneto si conferma la Regione con la migliore Performance, raggiungendo il 55% del massimo teorico possibile, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con il 50%. La Calabria, invece, si posiziona all’ultimo posto con il 23%. Nonostante il divario tra Nord e Sud Italia rimanga significativo, si osserva una progressiva riduzione delle disparità, con un miglioramento più marcato nelle regioni del Mezzogiorno. Tra queste, la Campania ha registrato l’incremento più rilevante, seguita da Abruzzo e Molise
Un aspetto innovativo dello studio è l’introduzione di un’indagine sulla soddisfazione dei cittadini, che ha misurato l’esperienza degli utenti con i servizi sanitari regionali. Il Trentino-Alto Adige si distingue per la maggiore soddisfazione, con un punteggio medio di 8,1 su una scala da 0 a 10, mentre le regioni del Mezzogiorno, come Puglia e Basilicata, registrano i livelli più bassi, pari a 5,8, con un valore mediano pari a 6,8. La correlazione tra l’indice di performance e la soddisfazione dei cittadini dimostra che una migliore performance genera maggiore soddisfazione.
Nel complesso, la correlazione tra l’indice di Performance e il livello di soddisfazione dei cittadini risulta essere forte per le aree assistenziali ospedaliere (0,79) ed ambulatoriali (0,80), bassa per le aree del sociale e della non autosufficienza (0,55), ed intermedia per l’assistenza primaria e l’accesso al farmaco (0,64). Per questi ultimi due aspetti la soddisfazione è generalmente alta in tutto il Paese, senza particolari criticità.
Lo studio ha inoltre analizzato la qualità della vita correlata alla salute, evidenziando che il Trentino-Alto Adige si conferma al vertice con un valore di 0,938, mentre l’Umbria registra il valore più basso, pari a 0,840 QALY (unità di misura impiegata nell’analisi costi-utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa).
Secondo lo studio, la qualità della vita non è strettamente legata alla performance sanitaria: alcune regioni del Sud, pur avendo livelli di performance sanitaria bassi, registrano una qualità della vita più alta rispetto a regioni più performanti. Questo fenomeno è attribuibile a fattori culturali, educativi e ambientali, oltre che alle diverse aspettative dei cittadini.
La XIII edizione dello studio ha introdotto ulteriori novità, tra cui la misurazione della dinamica della performance nel periodo 2019-2024, che ha evidenziato un trend di miglioramento, soprattutto nelle regioni con livelli iniziali più bassi.
Nonostante i miglioramenti registrati, i livelli di performance regionale rimangono lontani dai valori ottimali. Il divario tra Nord e Sud Italia persiste, ma si osserva una progressiva riduzione delle disparità.
Inoltre, è stata condotta un’analisi sulla sostenibilità dei Servizi Sanitari Regionali, identificando le regioni più resilienti, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
La correlazione tra performance e soddisfazione dei cittadini, secondo Crea Sanità, sottolinea l’importanza di investire in politiche sanitarie mirate per migliorare l’efficienza e l’equità del sistema. I risultati dello studio, corredati da schede regionali e nuove analisi sulla qualità della vita e sulla soddisfazione dei cittadini, offrono un quadro innovativo dell’assistenza sociosanitaria in Italia, contribuendo a delineare strategie più efficaci per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.
Lo studio “Livelli di tutela della Salute: Le Performance Regionali” condotto da C.R.E.A. Sanità analizza le opportunità di tutela sociosanitaria offerte nelle diverse regioni italiane, adottando un approccio multidimensionale per misurare la Performance regionale. Ecco i principali risultati e dati emersi
Indice di Performance Regionale
– Massimo: Veneto (55% del massimo raggiungibile).
– Minimo: Calabria (23%).
– Media nazionale: migliorata dal 35% (2019) al 38% (2024).
Gruppi regionali:
Eccellenza: Veneto (55%) e P.A. di Trento (50%).
Buona Performance: 6 regioni (50%-42%): P.A. di Bolzano, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia.
Intermedia: 8 regioni (33%-41%): Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche.
Critica: 5 regioni (<33%): Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria.
Determinanti della Performance
Contributo delle dimensioni:
Appropriatezza (24,3%), Esiti (24,3%), Equità (15,2%), Sociale (12,8%), Innovazione (12,2%), Economico-finanziaria (11,2%).
Dinamiche:
– Aumento del peso di Equità (+4,0 p.p. ), Innovazione (+0,8 p.p. ), Economico-finanziaria (+0,5 p.p.) ed Esiti (+0,4 p.p.).
– Riduzione del peso di Sociale (-3,3 p.p.) e Appropriatezza (-2,3 p.p.).
Resilienza e sostenibilità
– Solo 9 regioni superano il test di sostenibilità nel medio periodo: Piemonte, Lombardia, P.A. di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo.
Customer Satisfaction e qualità della vita
– Soddisfazione dei cittadini:
Massimo: Trentino-Alto Adige (8,3 su 10).
Minimo: Puglia e Basilicata (5,8 su 10).
Mediana: 6,8 su 10.
Nord-Est (84,2%) e Nord-Ovest (82,7%) più soddisfatti rispetto al Mezzogiorno (75,6%).
Qualità della vita correlata alla salute (QALY: unità di misura impiegata nell’analisi costi-utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa):
Migliore: Trentino-Alto Adige (0,938).
Peggiore: Umbria (0,840).
Mediana: 0,890.
Correlazioni
Performance e Customer Satisfaction:
Forte correlazione per aree ospedaliere (0,79) e ambulatoriali (0,80).
Minore correlazione per aree sociali e non autosufficienza (0,55).
Performance e qualità della vita:
Correlazione positiva ma inferiore (0,48), indicando che la salute percepita dipende anche da fattori sociali, economici e culturali.
I livelli di Performance regionale sono ancora lontani dai valori ottimali, sebbene in miglioramento. Persistono disparità tra le regioni, con un trend di riduzione del gap tra Nord e Sud. Le risorse limitate rappresentano un vincolo significativo per migliorare le Performance. La Performance genera Customer Satisfaction, ma la salute percepita dipende da fattori multidimensionali.
Miglioramento nel periodo 2019-2024:
L’indice medio nazionale è passato dal 35% al 38%, con un miglioramento più marcato nelle regioni del Mezzogiorno (+0,3 punti percentuali).
La Campania ha registrato il miglior incremento (+0,12 punti percentuali), seguita da Abruzzo (+0,09) e Molise (+0,08).
Soddisfazione dei cittadini:
Il Trentino-Alto Adige si distingue per la maggiore soddisfazione dei cittadini, con un punteggio medio di 8,1 su una scala da 0 a 10.
Le regioni del Mezzogiorno, come Puglia e Basilicata, registrano i livelli più bassi di soddisfazione (5,8).
È emersa una forte correlazione tra l’indice di Performance e la soddisfazione dei cittadini, dimostrando che una migliore Performance genera maggiore Customer Satisfaction.
Qualità della vita correlata alla salute (HRQoL: concetto utilizzato per misurare il modo in cui la salute influisce su come ci si sente fisicamente, socialmente ed emotivamente):
Il Trentino-Alto Adige si conferma al vertice anche per la qualità della vita correlata alla salute, con un valore di 0,938 QALY.
L’Umbria registra il valore più basso, pari a 0,840 QALY.
Novità introdotte nella XIII edizione
Misurazione della dinamica della Performance:
Lo studio ha analizzato l’evoluzione della Performance nel periodo 2019-2024, evidenziando un trend di miglioramento, soprattutto nelle regioni con livelli iniziali più bassi.
Indagine sulla soddisfazione dei cittadini (PREMs: Patient-Reported Experience Measures), strumenti di indagine che raccolgono il punto di vista dei pazienti sulla loro esperienza durante un ricovero ospedaliero o un ciclo di cure):
Per la prima volta, è stata condotta una survey nazionale per misurare l’esperienza dei cittadini con i servizi sanitari regionali.
Sono stati valutati nove ambiti assistenziali, tra cui pronto soccorso, ricoveri ospedalieri, assistenza domiciliare e facilità nel reperire farmaci.
Analisi della sostenibilità dei SSR:
Lo studio ha identificato le regioni più “resilienti” in termini di sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale.
Solo 9 regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, hanno superato i criteri di resilienza.
Lo studio evidenzia che, nonostante i miglioramenti registrati, i livelli di Performance regionale rimangono lontani dai valori ottimali. Il divario tra Nord e Sud Italia persiste, ma si osserva una progressiva riduzione delle disparità. La correlazione tra Performance e soddisfazione dei cittadini sottolinea l’importanza di investire in politiche sanitarie mirate per migliorare l’efficienza e l’equità del sistema.